(Blogmensgo, blog gay del 22 settembre 2015) Il ministero argentino per la Salute ha autorizzato di nuovo, a partire dal 16 settembre 2015, gay, bisessuali, lesbiche e trans a donare il sangue. La domanda di richiesta indirizzata ai potenziali donatori, che escludeva in blocco le persone LGBTI dal 2006, è stata ufficialmente abolita.
La Comunidad Homosexual Argentina (CHA) ha salutato la decisione del ministro Daniel Gollan, che l'associazione chiedeva da oltre quindici anni. L’annuncio ministeriale è stato ufficializzato in presenza della CHA e di molte altre associazioni, tra cui 100% Diversidad y Derechos (100% Diversità e Diritti, che non ha ancora pubblicato la notizia sul proprio blog nel momento in cui scrivo l'articolo).
Il ministero della Salute ha scelto di eliminare la discriminazione automatica delle persone LGBT per la donazione del sangue. I poteri pubblici preferiscono ormai attuare una politica basata sull'informazione e sulla sensibilizzazione.
Non si tratta più di colpevolizzare gli orientamenti sessuali – qualunque siano – ma piuttosto dei comportamenti a rischio. L’accento non è più posto solamente sul rischio di contaminazione dell'Hiv, ma su ogni tipo di infezione sessualmente trasmissibile (IST). Si passa, dunque, dal concetto di «categorie e rischio» a quello di «comportamenti a rischio».
Autorizzando la donazione del sangue da parte delle persone omosessuali, l'Argentina si allinea ai Paesi latino americani come il Chile, Cuba, il Messico, il Nicaragua e il Perù.
Altri Paesi del continente impediscono ancora ai gay di donare il sangue, in particolare il Brasile, il Costarica, il Salvador e il Venezuela.
Traduzione da un articolo originale di Philca di MensGo.Fr.
Giorgio / MensGo