(BlogMensGo 27 gennaio 2012) Omosessualità e resistenza in un romanzo.
“L’ultima onda del lago”, di Stefano Paolo Giussani, edito da Bellavite, è il commuovente racconto della fuga di quattro personaggi in fuga da una Milano bombardata e dilaniata dalla guerra verso la Svizzera, sogno di libertà e rifugio sicuro dai nazisti.
Anna, il fratello sordo e cieco Davide, Sebastiano, a cui i nazisti hanno strappato il compagno, Valerio, che progetta un sottomarino per attraversare il lago di Lugano: questi i quattro protagonisti in fuga tra attacchi aerei e follie razziste.
Centrale la storia dell’amore distrutto tra Sebastiano e Ervè, il suo uomo, a testimoniare che gli omosessuali, e le coppie omosessuali, hanno subito gli orrori della guerra e del nazismo come chiunque altro. Il romanzo rappresenta quindi un paqsso avanti nella letteratura omosessuale relativa alle stragi del nazismo; fino a non molti anni fa non c’erano documenti né testimonianze che trattassero apertamente l’argomento.
È stato infatti stimato che la follia nazista abbia fatto all’incirca settemila vittime omosessuali nei campi di sterminio, marchiati da un triangolo rosa per essere immediatamente riconoscibili; stima difficile poiché furono in molti a non volersi dichiarare omosessuali. Anche in un mondo di morte, a prevalere era sempre la vergogna…
Giorgio / MensGo
Fonte: gay.it